San Domenico Guzman

LA VITA
Domenico di Guzman nasce intorno al 1170 a Caleruega, in Spagna. Uno zio arciprete si occupa della sua formazione fino a quando, ormai quattordicenne, inizia a frequentare la scuola di Palencia. La teologia esercita su Domenico un grande fascino: le Scritture, le opere dei Padri della Chiesa, divengono per lui fonte inesauribile di nutrimento. Le sue giornate, ma anche le sue notti, trascorrono alla sequela della Scrittura, sfociando nella scelta del sacerdozio. A ventiquattro anni entra nei "canonici regolari" del cattedrale di Osma dove poi sarà consacrato sacerdote. Nel 1203 Domenico accompagna Diego, vescovo di Osma, in una missione politica. Durante il tragitto, attraversando il sud della Francia, l'incontro con la popolazione alle prese con il movimento dei catari e la loro eresia costituisce per entrambi una potente chiamata all'evangelizzazione. Toccati dalla miseria - anche materiale - della gente scelgono di predicare prima di tutto con il loro esempio di vita. Il primo passo è la rinuncia a qualsiasi ricchezza o privilegio. È il 1206: papa Innocenzo III, che già da qualche anno aveva affidato ai monaci cistercensi la missione di convertire gli eretici, concede a Diego e a Domenico di dedicarsi alla predicazione.

MENDICANTE DI DIO
Una tonaca lisa e' l'unico vestito che Domenico possiede. Il Vangelo di San Marco e le lettere di San Paolo lo accompagnano nel cammino. Spogliato di tutto si sente di tutti e, insieme a Diego, va ad annunciare la Parola di Dio. Nasce così la Santa Predicazione. Preghiera, contemplazione e penitenza sono le fondamenta sulle quali Domenico costruisce  le sue giornate dedicate a dibattiti, a incontri personali e pubblici e alla evangelizzazione.

APOSTOLO DEGLI APOSTOLI
È di quegli anni l'incontro con alcune donne catare che, convertite dalla Santa Predicazione, scelgono la vita religiosa. Diego le affida alla guida spirituale di Domenico. Un documento datato 17 aprile 1207 conferma la nascita, a Prouille, di una comunità di monache "convertite dall'esempio di Domenico e dei suoi compagni". Nel 1212 il monastero di S. Maria di Prouille conta venti monache, donne liberate dalla eresia grazie alla Parola e che ora, attraverso la Parola e alla loro vita di penitenza e preghiera, partecipano all'evangelizzazione di Domenico e dei suoi. Una partecipazione anche materiale che si concretizza nella cura e nell'accoglienza dei predicatori che, sfiniti dall'itineranza, fanno tappa al monastero.

ANDATE E PREDICATE
Domenico prosegue la sua missione, spesso anche solitaria: nel 1215 si trasferisce a Tolosa ove viene incaricato dal vescovo Folco di predicare in quella diocesi. Intanto alcuni uomini si sentono attratti dal carisma di Domenico e dagli ideali che vive e propone tanto che egli inizia a pensare di dare alla Predicazione una forma stabile ed organizzata.
Nel settembre di quello stesso anno si reca a Roma per chiedere al Papa il riconoscimento del suo progetto. Innocenzo III lo conferma ma, in ossequio a quanto stabilito dal Principio Lateranense, chiede a Domenico di scegliere una regola già approvata. La scelta cade sulla regola di S. Agostino. Nell'anno successivo il papa Onorio III concederà l'approvazione definitiva: nasce così l'Ordine dei frati predicatori.

UNA PROMESSA D'AMORE
Sono anni intensi per Domenico; i suoi seguaci vano moltiplicandosi e ciò implica un suo impegno anche per questioni pratiche: apertura di nuove realtà domenicane in Spagna, Francia, Italia, trasferimenti di sede, perfezionamento di una traccia volta a precisare gli elementi costitutivi dell'Ordine. I frati vengono inviati in tutta Europa con particolare predilezione per Parigi e Bologna, prestigiosi centri universitari del tempo e Domenico si spende senza sosta nella predicazione e nella diffusione della sua opera. Nel 1220 e nel 1221 presiede i primi due Capitoli generali nel corso dei quali vengono redatte le prime Costituzioni dell'Ordine. Il 6 agosto 1221 stremato dalle fatiche e indebolito dalle penitenze, Domenico muore nel convento di Bologna lasciando i suoi frati con la promessa di essere loro più utile dal Cielo di quanto lo fosse stato in vita.